Un violento incendio è divampato in una raffineria di petrolio a sud di Teheran in seguito a unesplosione causata da una fuoriuscita di gas liquido. È quanto ha riportato alla tv di stato Mansour Darajati, direttore generale della squadra anticrisi della capitale dellIran.

Per Teheran non è sabotaggio

Più di un’ora dopo l’inizio dell’incendio, le fiamme erano visibili a diversi chilometri di distanza insieme a un denso fumo nero. Secondo l’agenzia ufficiale Irna la raffineria, in funzione dal 1968, appartiene alla Teheran oil refining company e ha una capacità di 250mila barili al giorno. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato di aver escluso qualunque ipotesi di “sabotaggio” e che l’incidente sarebbe avvenuto a causa di un problema tecnico.

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Una raffineria a Asaluyeh, in Iran. Nella nazione asiatica gli incidenti sono frequenti © Majmood Hosseini/Wikimedia Commons

L’incendio alla raffineria di Teheran è avvenuto intorno alle 19,30 di mercoledì 2 giugno e non avrebbe provocato vittime. Ci sono, però, undici feriti, di cui nove pompieri, ed è stata aperta un’inchiesta per approfondire le cause dello scoppio. La raffineria è situata in una zona industriale, ma si trova anche a poche centinaia di metri dalle abitazioni delle persone. Per questo i vigili del fuoco intervenuti sul posto stanno delimitando l’area in modo che non vengano coinvolti altri serbatoi.

L’incendio nella raffineria non è un caso isolato

L’incendio arriva poche ore dopo che la marina iraniana ha annunciato che una delle sue navi più grandi, la Kharg, una nave di rifornimento della flotta, è affondata nel golfo dell’Oman dopo un incendio, la cui causa non è stata identificata.

Una settimana prima, invece, nove persone erano rimaste ferite in un’altra esplosione, questa volta in un impianto che produce materiali esplosivi nellIran centrale, a cui è seguito, tre giorni dopo, l’esplosione di un oleodotto in un complesso petrolchimico vicino alla costa del Golfo iraniano. In questo ultimo caso c’è stata una vittima.