Una bella notizia per quel che riguarda gli orsi e il loro benessere. A Modena, il centro fauna selvatica Il Pettirosso aprirà presto un’oasi faunistica per la cura e la protezione di questi plantigradi feriti o in difficoltà nel territorio. Un’iniziativa encomiabile, soprattutto in questo momento: l’orso, infatti, sta subendo una serie di attacchi ingiustificati e in Trentino, nella tenuta del Casteller, alcuni esemplari sono detenuti da tempo in condizioni non certo ottimali, malgrado le proteste e le prese di posizioni degli animalisti.

orso bruno
Sono molti gli orsi in difficoltà sul territorio italiano ©Pixabay

Modena e gli orsi 

Il Pettirosso, centro per la protezione e il recupero degli animali selvatici, sta creando un’area boschiva  specifica in cui gli orsi possano muoversi liberamente in attesa di essere reintrodotti nel loro ambiente naturale. Allo scopo il comune di Modena, con una delibera della giunta comunale, ha assicurato la disponibilità di un’area di 14.000 metri quadrati, vicino a quella già occupata da Il Pettirosso, dove realizzare l’oasi di recupero per gli orsi bruni. Il tutto sarà rivolto soprattutto ai cuccioli di questi plantigradi che possono essere facilmente vittime di incidenti o della perdita incidentale o fortuita della mamma e del nucleo familiare.

orso cucciolo
Spesso sono proprio i cuccioli di orso a ritrovarsi in difficoltà nel loro habitat naturale ©Pixbay

Un progetto di grande valore ecologico 

L’area dedicata al recupero degli orsi sarà videosorvegliata all’interno e dotata di una doppia recinzione alta 3 metri, con la sommità rivolta all’interno (la cosiddetta “antivolpe”) per impedire la fuga degli animali. Una volta rimessi in salute gli orsi verranno accompagnati da veterinari e addetti specializzati in un percorso di riabilitazione e in un successivo reinserimento nel loro habitat naturale. Gli orsi bruni sono una razza autoctona europea.

Molti di essi vengono ritrovati feriti in ambienti liberi, ma tra i “pazienti” dell’oasi faunistica ci saranno soprattutto gli esemplari provenienti da progetti di recupero di nazioni dell’est europeo dove i plantigradi vengono utilizzati come attrazioni nelle fiere, legati alla catena e rinchiusi in gabbie dove non hanno possibilità di muoversi, subendo così gravi danni sia fisici che psicologici.

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Gli orsi dell’oasi faunistica di Modena avranno spazi e possibilità di movimento a disposizione ©Pixabay

Il centro faunistico Il Pettirosso gestisce già l’oasi del parco Torrazzi in via Nonantolana, una grande area boschiva di quasi 30.000 metri quadrati nella quale ospita e si prende cura degli animali selvatici in difficoltà. Gli operatori del centro, inoltre, in virtù di una convenzione con il Comune, affiancano le istituzioni e le forze di polizia per il recupero e la gestione della fauna incidentata, ferita o abbandonata, con interventi 24 ore su 24. Il centro propone inoltre anche iniziative di informazione sulla vita degli animali, visite guidate per le scuole all’interno dell’oasi faunistica e, quando possibile, organizza in proprio la liberazione degli animali curati e il loro ritorno negli habitat naturali.