L’ultra-conservatore Donald Trump non è più presidente degli Stati Uniti, e forse per questo il governatore del Texas, Gregory Wayne “Greg” Abbott, ha sentito la necessità di imporre una svolta reazionaria per lo meno nel proprio stato federale. Le novità introdotte sono infatti due: la prima sulla vendita di armi, la seconda sull’aborto. 

In Texas comprare un pistola sarà facile come acquistare un coltello

I legislatori texani hanno infatti approvato una riforma che rende ancor più facile la vendita di armi leggere. Per comprare una pistola, infatti, non servirà alcun documento particolare. Niente permesso, niente porto d’armi: nulla. Comprare una Beretta sarà facile quanto acquistare un coltello da cucina. E nessuno verificherà né gli eventuali antecedenti dell’acquirente, né se quest’ultimo ha ricevuto una qualche formazione sull’uso di armi. Il solo ostacolo potrebbe essere rappresentato da una condanna penale per un crimine, o da un divieto ad personam. 

La misura è stata sostenuta direttamente da Abbott, che ha confermato che apporrà la propria firma per promulgarla. Nonostante le numerose critiche piovutegli addosso da parte di chi ricordava le travi avvenute proprio in Texas negli anni scorsi. A partire da quella di El Paso, quando nel 2019 furono uccise in una sparatoria 20 persone. O quella dell’anno successivo in un liceo di Houston, che provocò 10 vittime. 

Il governatore del Texas Greg Abbott
Il governatore del Texas Greg Abbott © Lynda M. Gonzalez/The Dallas Morning News Pool/Getty Images

L’aborto vietato anche in caso di violenza sessuale

Al contrario, come ovvio attendersi, la potente lobby americana delle armi, la National rifle association, ha spiegato che a suo avviso in questo modo per la popolazione sarà più facile difendersi. Come accade già in altri stati federali americani: saranno ben 22, di qui alla fine dell’anno, quelli nei quali sarà possibile circolare con un’arma leggera acquistata senza particolari autorizzazioni. 

Per quanto riguarda le interruzioni volontarie di gravidanza, invece, il governatore del Texas ha firmato una legge che le vieta al di là della sesta settimana di gravidanza. “Ora la legge garantisce che ogni feto i cui battiti del cuore siano percettibili possa essere salvato dalla devastazione dell’aborto”, ha dichiarato Abbott. Non è prevista inoltre alcuna eccezione. Neppure in caso di incesto o di violenza sessuale. 

Il nodo della Corte suprema degli Stati Uniti

Va detto che anche altri stati avevano adottato normative dello stesso tenore. È il caso ad esempio della Louisiana e della Georgia. In questi casi, però, le leggi sono state abrogate dai giudici, poiché in contrasto con la giurisprudenza della Corte suprema degli Stati Uniti, che ha riconosciuto un diritto all’aborto entro al massimo la 24esima settimana di gravidanza. Occorrerà verificare però se la stessa Corte cambierà il proprio orientamento, dopo la nomina di tre giudici conservatori voluta da Donald Trump.