Il Colosseo riavrà presto la sua arena, e sarà un’arena leggera, reversibile e sostenibile, realizzata in legno di Accoya, ottenuto con un particolare processo che ne aumenta resistenza e durabilità, e che consentirà ai visitatori di ammirare il monumento più importante di Roma da una prospettiva diversa, completamente nuova. Almeno per noi contemporanei.

Nei giorni scorsi infatti il ministero dei Beni culturali ha presentato il progetto vincitore del bando di gara pubblicato nel 2020, e chiuso lo scorso febbraio, destinato proprio al rifacimento del suolo dell’Anfiteatro Flavio, sede nell’antica Roma dei famigerati combattimenti tra gladiatori: si tratta del progetto di Milan Ingegneria, e potrebbe vedere la luce già alla fine del 2022 anche se l’esatta data di consegna non è ancora ufficiale.

Un’idea che nasce da lontano

Il progetto di restituire al Colosseo un pavimento nasce dal 2014 per volontà dello stesso ministro dei Beni culturali di oggi, Dario Franceschini, che sogna che l’anfiteatro, risalente al primo secolo dopo Cristo, possa tornare un giorno ad ospitare concerti un po’ come accade oggi per l’Arena di Verona. Nel 2015 l’arena del Colosseo era stata inserita tra i grandi progetti Beni culturali con un finanziamento di 18,5 milioni di euro e da allora si sono svolti numerosi studi e indagini per definire le modalità di realizzazione dell’intervento, che hanno portato al bando di gara appena conclusosi.

Una veduta interna del Colosseo oggi, con gli ipogei in bella vista © Getty

Anche se i cunicoli sotterranei del Colosseo fanno ormai parte dell’iconicità del monumento, lo stesso Franceschini ha ricordato che d’altronde “fino alla fine dell’Ottocento l’arena c’era e così l’hanno vista tutti i viaggiatori di quel tempo e così è giusto che sia”. Secondo il ministro è “un progetto straordinario, un insieme di tutela, conservazione intelligente e innovazione tecnologica”.

Al centro dell’anfiteatro, ma senza rinunciare agli ipogei

L’arena sarà completamente reversibile: si potrà aprire e si potranno vedere i sotterranei proprio come adesso, o si potrà calpestare per vedere il Colosseo dal centro, secondo una prospettiva fin qui inedita. E in questo modo, ha ribadito il ministro, “consentire di utilizzare il Colosseo per eventi culturali di grandissima qualità internazionale lo farà ammirare ancora di più nel mondo”.

Il progetto, hanno spiegato gli ingegneri dello studio Milan, si basa su scelte che hanno l’obiettivo di tutelare e conservare la visibilità degli spazi ipogei, ovvero i sotterranei: l’arena riprenderà la forma e le funzioni del piano originario, rimanendo il più fedele possibile a quella che si poteva vedere nell’antichità, con le travi appoggiate direttamente sulle strutture murarie, così che lo spettatore sulla cavea possa riconoscere anche a piano chiuso le strutture sottostanti.

Ma i pannelli, realizzati con un leggerissimo protruso di carbonio e rivestiti in legno di Accoya, soggetto a un apposito trattamento per renderlo più resistente e provenienti da colture sostenibili, saranno completamente ritraibili, in modo da non perdere anche il tipo di esperienza dall’alto che è stato possibile vivere fino ad ora.