In quest’ultimo anno segnato profondamente dalla pandemia, abbiamo avuto modo di aprire definitivamente gli occhi su quanto l’azione dell’uomo possa avere impatti enormi sul clima e su tutti gli ecosistemi viventi, aumentando in tutti noi la consapevolezza di quanto fragile sia la nostra casa comune. C’è più che mai bisogno di nuovi modelli di sviluppo, di nuovi sistemi di pensiero, di un nuovo modo di concepire la presenza dell’uomo sulla Terra e la sua interazione con essa. Da una crisi entropica come quella che stiamo vivendo non si esce mai uguali: sta a noi capire in cosa consiste questo essere diversi e che direzione dare a questa nuova e più che mai necessaria ripartenza.

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La pandemia ci ha dimostrato ancora una volta che dobbiamo cambiare stile di vita © Adriano Gambarini/Wwf Brasile

La maratona Food for Earth

Noi crediamo fortemente nella sensibilizzazione e nella condivisione dei saperi ed è per questo che, anche quest’anno, il Future food institute, insieme alla Fao e-learning academy, in occasione del 51esimo anniversario della Giornata della Terra delle Nazioni Unite, organizza il 22 aprile una maratona digitale globale di 24 ore dal titolo Food for Earth. L’evento, che si inserisce tra le iniziative organizzate da Earthday.org, l’organizzazione di Washington che da 51 anni organizza la Giornata mondiale della Terra, sarà un coro variopinto di voci ed interventi che coinvolgerà tutti i paesi del G20, andando a toccare, come un viaggio della fiamma olimpica virtuale, 26 stati in un giro del mondo che va dall’Australia all’Argentina.

Partiremo all’alba dall’Australia, attraverseremo l’oriente; coinvolgeremo giovani attivisti, agricoltori, chef, innovatori, ministri, scienziati e imprenditori per la più grande lezione sulla sostenibilità mai trasmessa, arricchita da approfondimenti specifici come il focus sulla biodiversità per la sessione cinese aperta dal direttore generale della Fao, Qu Dongyu. Ci sposteremo poi nel bacino del Mediterraneo: con le sette comunità emblematiche Unesco della dieta mediterranea, approfondiremo l’importanza dello stile di vita nel raggiungimento di uno sviluppo realmente sostenibile, buono per l’uomo e buono per il Pianeta.  La sessione italiana vedrà protagonisti tra gli altri il ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio e il vicedirettore della Fao, Maurizio Martina che sottolineeranno il ruolo cruciale del nostro paese nell’anno della presidenza del G20, di Cop 26 e del Food systems summit.

Food for Earth
La locandina dell’evento © Future food institute

Il ruolo del cibo nella transizione ecologica

Il cibo non è soltanto diplomazia, cultura, politica, territorio e ambiente. Il cibo è vita, ci cura e nutre. Per questo alcune sessioni della maratona “2021 Food for Earth” saranno espressamente dedicate alla salute e alla nutrizione, così come al ruolo della gastronomia sociale e al linguaggio per comunicare il modo in cui produciamo, trasformiamo, commercializziamo e consumiamo il cibo.

La prima edizione della maratona Food for Earth, ora riassunta in un booklet a firma congiunta di Fao e Future food institute, ha riunito più di 100 esperti, raggiungendo più di 100mila partecipanti in tutto il mondo, attraversando virtualmente 24 stati. Quest’anno, la maratona è anche arricchita da una serie di eventi organizzati dai nostri climate shapers di tutto il mondo che saranno impegnati in vere e proprie climate actions capaci di dimostrare coi fatti che è il momento di agire. Questa seconda edizione servirà a rinforzare l’urgenza di affrontare il tema dell’ecologia con un approccio integrale, a dimostrazione della tenacia e della perseveranza di cui c’è bisogno per portare avanti questa “transizione ecologica” per sua natura lenta.

Il cibo è al centro di questo processo, di questa rete complessa che connette tutto e tutti ed è quindi lo strumento da utilizzare per la rigenerazione di cui abbiamo bisogno. Partire dal cibo, quello “buono, giusto e pulito”, è necessario per accelerare l’adozione di modelli di vita e sviluppo sostenibili, unica soluzione per lasciare un Pianeta vivibile alle future generazioni.