Nelle fasi più critiche della pandemia da coronavirus, 1,6 miliardi di bambini e ragazzi sono rimasti a casa da scuola. Quali conseguenze ci possiamo aspettare nell’immediato e, cosa ancora più importante, nel loro futuro? Per dare una risposta a questa domanda, The one campaign ha raccolto in un unico report i dati elaborati da Banca mondiale, Onu, Unesco e altre fonti autorevoli. Arrivando a descrivere una vera e propria emergenza educativa.

Mancata una tappa fondamentale dello sviluppo

Secondo i calcoli della ong, alla fine del 2021 più della metà dei bambini di dieci anni rischia di non raggiungere le competenze base di lettura e scrittura previste per la sua fascia di età. Il totale globale è di 70 milioni di bambini, all’incirca l’equivalente dell’intera popolazione del Regno Unito. Questa denuncia merita di essere presa seriamente in considerazione perché i dieci anni sono una tappa fondamentale dello sviluppo, quella in cui si passa dalla semplice lettura alla reale comprensione di un testo che di volta in volta può essere una fiaba, un questionario, un volantino. Quando quest’abilità viene a mancare, le ripercussioni si fanno sentire a lungo.

Piano di rilancio
A un bambino viene presa la temperatura prima di entrare a scuola © Mario Tama/Getty Images

Avanti di questo passo, alla fine del decennio ben 750 milioni di bambini di questa fascia di età saranno scarsamente alfabetizzati. “Questo potenziale perso non solo provoca danni alle vite delle persone, ma ostacola anche lo sviluppo di intere economie”, avverte David McNair, direttore esecutivo per le questioni globali di The one campaign.

Emergenza educativa nell’Africa subsahariana

Se è lecito attendersi che i bambini che hanno la fortuna di vivere nei paesi industrializzati tornino alla normalità piuttosto in fretta, quelli più poveri hanno visto andare in fumo, in media, circa un sesto del loro percorso educativo. Le proiezioni dicono che entro il 2050 la popolazione dell’Africa subsahariana sarà più che raddoppiata rispetto a oggi e che sarà rappresentata per la metà da under 25. Alla luce di queste stime, assume ancora più peso il fatto che proprio nell’Africa subsahariana abiti il 40 per cento dei ragazzini di 10 anni che oggi non raggiungono la sufficienza in lettura e scrittura.

Anche in questo caso, le conseguenze potrebbero farsi sentire a lungo. Un paese come la Nigeria, per esempio, nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria si è trovato a sforbiciare del 10 per cento il budget destinato all’istruzione. Come risultato, le scuole sono state costrette a licenziare centinaia di insegnanti e alzare le rette.